mercoledì, giugno 28, 2006

Perchè no al casarini

Dimmi con chi vai ed io ti dirò chi sei....Non è per questo motivo che mi sento di dire che piuttosto di appoggiare una qualsiasi battaglia di casarini vado in chiesa ma certamente non mi pare il caso di sprecare anni di conoscenza e studio politico con un arrivista mantenuto e privo di scrupoli....Un consiglio quindi a tutti coloro che lo seguono nelle manifestazioni: lasciatelo nella sua merda a dire le sue stronzate non ci crede nemm eno lui!!!

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domenica, giugno 25, 2006

I Buoni ed i cattivi...

Non più tardi di mercoledì scorso ho assistito nei pressi del montebellunese (provincia Tv) ad una scena cui non avrei mai voluto assistere. Un rappresentante delle istituzioni locali, un'assessorino imbecille di forza italia famoso in questo paese del nord est per l'immeritata e continua presenza nei quotidiani, ha preso a male parole un povero sindacalista reo a detta del piccolo fascista di promuovere il no al referendum sulla devolution con argomentazioni poco serie ed inconcludenti. Il figlio di mussolini, poi, colto dal desiderio di dimostrare tutta la sua spocchia ed altezzosità quasi faceva volare il tavolino su cui il sindacalista bastardo stava ponendo in essere LA diffamante propaganda. La cosa più triste è che il sindacalista è di 30 anni più anziano del giovane fascista e quest'ultimo oltre a non manifestare rispetto per le idee altrui ha dato modo di far capire al paese la sua idea sugli anziani urlando a più riprese nei confronti del povero comunista "vecchio rincoglionito". Non è la prima volta di persone attaccate da simpatizzanti di destra solo per non aver detto "obbedisco" al leader fascista. Mi si permetta di ridere, quindi, quando sento dire dal piduista, quello numero 1816, di rappresentare con i suoi sostenitori ed alleati la bontà ed i buoni. Le dimostrazioni pratiche sembrano smentire tale bugia.......Saper perdere è una virtù ed il rispetto per gli avversari nel 2006 sarebbe condizione minima per un qualsiasi confronto democratico ma costoro, gli amici della casa del fascio, sembrano proprio alla ricerca di uno scontro perenne. Ricerca causata forse da una scarsa attività sessuale.....La testimonianza di cui sopra, in ogni caso, è reale ed al di là dei vari ragionamenti che possono nascere da accadimenti simili mi sembrerebbe il minimo che il bastardo assessorino di forza italia pagasse con l'esclusione da qualsiasi candidatura la sua scarsa propensione all’accettare il concetto di democrazia...Sappiamo tutti, in un paese dove al governo vi sono stati piduisti, che la giustizia è un'altra cosa....Speriamo in bene ora c’è romano, coraggio italiano………..

mercoledì, giugno 21, 2006

Out of the silent planet

I capolavori vanno celebrati ed anche questa canzone è un capolavoro.

Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Withered hands, withered bodies begging for salvation
Deserted by the hand of gods of their own creation
Nations cry underneath decaying skies above
You are guilty, the punishment is death for all who live
The punishment is death for all who live
Out of the silent planet, dreams of desolation
Out of the silent planet, Come the demons of creation
Out of the silent planet, dreams of desolation
Out of the silent planet, Come the demons of creation
The killing fields, the grinding wheels crushed by equilibrium
Separate lives no more disguise, no more second chances
Haggard wisdom spitting out the bitter taste of hate
I accuse you before you know the crime it's all too late
Before you know the crime it's all too late
Out of the silent planet, dreams of desolation
Out of the silent planet, Come the demons of creation
Out of the silent planet, dreams of desolation
Out of the silent planet, Come the demons of creation
Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Out of the silent planet, dreams of desolation
Out of the silent planet, Come the demons of creation
Out of the silent planet, dreams of desolation
Out of the silent planet, Come the demons of creation
Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Out of the silent planet, out of the silent planet we are
Out of the silent planet, out of the silent planet we are

venerdì, giugno 09, 2006

Condoglianze ma non mi freghi

Colto nel momento di massimo dolore un personaggio della nostra attualità si è sfogato di fronte ai microfoni dei telegiornali affermando tesi insostenibili in merito alla missione italiana in iraq. Costui dall'alto della sua sofferenza, poveretto ha appena perso un fratello, ha voluto, con poche ma forti parole, mettere in discussione la sacrosanta visione della sinistra sulla guerra, asserendo, in pratica, che l'essere mercenario per denaro è cosa nobile. Sinceramente ho sempre pensato il contrario, ma in italia si sa basta essere solenni e ti ascoltano. L'affermazione “mio fratello ci credeva e faceva del bene…” oltre che essere vomitevole e scontata può fregare gli amici di studio aperto ma non può fregare chi conosce la sottile differenza esistente tra armi, morte ,denaro e pace. Di conseguenza trovo fuori luogo l'approfittare di una notorietà momentanea per fare propaganda e mascherare qualcosa a cui nessun italiano crede più.
La missione italiana in iraq non è di pace, punto! , al massimo è di convenienza. L'utilizzo, poi, della definizione di "eroe" per morti di quel tipo è un'offesa a chi eroe lo è stato per davvero. Un'offesa a chi oltre al vile denaro aveva in vita degli ideali veri quali la libertà e l'uguaglianza.
Forse vivo nell'utopia, ma non riesco a pensare che per salvare il mondo siano necessarie le bombe americane o inglesi.Per me la pace dev'essere portata con l'amore e non con le bombe.
In conclusione, caro amico sardo, condoglianze ma non mi freghi con l'ipocrisia......

venerdì, giugno 02, 2006

La Ballata del Pinelli

Visto che tutti parlano di calabresi mi sembra minimo onorare un uomo ucciso diversi anni fa pubblicando il testo di una meravigliosa canzone a lui dedicata. Non serve aggiungere altro perchè il testo di questa dice tutto.
Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po' la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.
"Commissario io gliel'ho già detto
Le ripeto che sono innocente
Anarchia non vuol dire bombe
Ma eguaglianza nella libertà."
"Poche storie indiziato Pinelli
Il tuo amico Valpreda ha parlato
Lui è l'autore di questo attentato
E il suo socio sappiamo sei tu"
"Impossibile" – grida Pinelli –"
Un compagno non può averlo fatto
Tra i padroni bisogna cercare
Chi le bombe ha fatto scoppiar.
Altre bombe verranno gettate
Per fermare la lotta di classe
I padroni e i burocrati sanno
Che non siam più disposti a trattar"
"Ora basta indiziato Pinelli"
– Calabresi nervoso gridava –
"Tu Lo Grano apri un po' la finestra
Quattro piani son duri da far."
In dicembre a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
È bastato aprir la finestra
Una spinta e Pinelli cascò.
Dopo giorni eravamo in tremila
In tremila al tuo funerale
E nessuno può dimenticare
Quel che accanto alla bara giurò.
Ti hanno ucciso spezzandoti il collo
Sei caduto ed eri già morto
Calabresi ritorna in ufficio
Però adesso non è più tranquillo.
Ti hanno ucciso per farti tacere
Perché avevi capito l’inganno
Ora dormi, non puoi più parlare,
Ma i compagni ti vendicheranno.
"Progressisti" e recuperatori
Noi sputiamo sui vostri discorsi
Per Valpreda Pinelli e noi tutti
C’è soltanto una cosa da far.
Gli operai nelle fabbriche e fuori
Stan firmando la vostra condanna
Il potere comincia a tremare
La giustizia sarà giudicata.
Calabresi con Guida il fascista
Si ricordi che gli anni son lunghi
Prima o poi qualche cosa succede
Che il Pinelli farà ricordar.
Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po’ la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.