venerdì, giugno 12, 2009

Eravamo nemici..dalla padania all'amore. SESTA PARTE: I CANAPAI.

TOGHE SPORCHE / Depositata una nuova rogatoria: altri 17.820 milioni finiti su "All Iberian"
Un Biscione di miliardi in Svizzera
Da Segrate a Lugano, il viaggio degli "spalloni" targati Fininvest

di EMILIO PARODI
«Chiamo da parte di Rocco». Proprio come in un film poliziesco: era questa la frase in codice che doveva pronunciare lo "spallone" per ricevere istruzioni dalla Fininvest, andare a ritirare i soldi a Milano, fargli passare il confine in Svizzera e depositarli negli ormai famigerati conti "All Iberian", "Polifemo", "Ampio". Quasi 18 miliardi dal '91 al '93, a 500 milioni per viaggio. Per la precisione 17 miliardi e 820 milioni, parte dei quali - fra lo stupore degli stessi "spalloni" - compivano un percorso circolare e, nel '93, da quegli stessi conti, più il "New Amsterdam", tornavano alla base, a Milano. Con destinazione ultima sconosciuta. È una sintesi del contenuto dell'ultimo faldone depositato nei giorni scorsi dal pool Mani pulite agli atti dell'udienza preliminare per le cosiddette "toghe sporche" romane, che vede indagati per corruzione giudiziaria, fra gli altri, Silvio Berlusconi, Cesare Previti e l'ex capo dei gip romani Renato Squillante. E proprio Squillante riguarda un'altra parte di questo fascicolo - che mette in fila interrogatori per rogatoria in Svizzera e documentazione contabile sequestrata - destinato ad aggiungersi agli altri 180 dell'udienza del 5 novembre. A proposito del giudice romano, c'è la dichiarazione di Alberto Camerini, un consulente italo-canadese che dall''80 al '93 investì "capitali riservati" del magistrato in operazioni immobiliari oltreoceano: 600 milioni del 1982 (valore attuale, più del doppio) e 658.300 dollari del 1989. Soldi fatti fruttare, ad esempio, in un lussuoso condominio a Beverly Hill, California, e in un ufficio postale a Montreal, Canada.La prima parte di queste rogatorie riguarda dunque il flusso di denaro in Svizzera e ritorno attraverso i canali di quella che la procura di Milano considera la «cassa occulta» del gruppo Fininvest. A questo punto bisogna fare un passo indietro e ricordare che il Pool accusa Berlusconi di aver creato provviste estere per tangenti che - via Previti - sarebbero arrivate a Squillante, a sua volta presunto distributore di mazzette al tribunale di Roma per "aggiustare" processi a favore del Cavaliere. Accuse sempre respinte. Bene, queste ultime rogatorie riguardano gli interrogatori in Svizzera di tre "spalloni", quei professionisti incaricati di portare in terra elvetica denaro di "investitori" italiani. Elena Bauco, interrogata il 10 agosto scorso, della società di cambio di Lugano "Cambi-Diba Sa", racconta le operazioni - ritiro di contante dalla Fininvest e trasporto in Svizzera - fra il '91 e il '93. «Parlai con Vanoni (Giorgio Vanoni, manager finanziario del Biscione) ... mi disse che dovevo rivolgermi ad un numero telefonico di Milano, di far dire a chi chiamava "chiamo da parte di Rocco" e si sarebbero stabiliti gli accordi per il trasporto». «Dall'Italia mi sono arrivati contanti fino al 1992. Il rapporto a quell'epoca si è fermato ed è ricominciato in senso inverso nel '93 ... io ricevevo contante dai conti Ampio e da un altro conto della Fininvest e dovevo portare il denaro in Italia... a Palazzo Donatello, in Segrate, ove risiedono uffici Fininvest». Viaggio di ritorno confermato dal secondo fiduciario interrogato (il 16 ottobre scorso), Giorgio Ferrecchi, che ricorda di aver detto alla Bauco: «Cosa gli fanno fare (ai soldi ndr), gli fanno prendere aria fresca?». Conclude il terzetto Alfredo Bassert.Illuminante il racconto di Camerini, il consulente canadese presentato a Squillante dall'ex ministro alle Partecipazioni Statali Franco Piga, amico del giudice dai tempi del loro incarico comune in Consob. Camerini investì i soldi di Squillante in immobili in America: oltre ai già citati, anche uno stabilimento farmaceutico e due centri commerciali a Montreal, un terreno edificabile in California. Camerini finì di restituirgli gli utili (con oltre 800 milioni di guadagno sul capitale investito) nel '93, con 266 milioni in contati consegnati a Montecarlo a suo fratello Vittorio Squillante.

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