Eravamo nemici..dalla padania all'amore. DECIMA PARTE: RITORNA.
Oggi a Milano, sentenza per le mazzette Gdf
«Silvio riciclava i soldi della mafia»
PALERMO
«Isoldi della banda della Magliana e quelli della mafia siciliana sono stati dati a Silvio Berlusconi per finanziare la speculazione edilizia in Sardegna». Lo ha detto ieri in aula il collaboratore di giustizia Antonio Mancini, 50 anni, ex componente della banda della Magliana, deponendo a Palermo nel processo a Marcello Dell'Utri, accusato di concorso in associazione mafiosa. «A parlarmi per la prima volta di Berlusconi - ha detto Mancini - è stato Francis Turatello verso la fine degli anni Settanta, quando eravamo rinchiusi nel carcere di Trani. Turatello mi disse che attraverso l'imprenditore, i milanesi riciclavano i soldi provenienti dai sequestri di persona e dal traffico della droga. Berlusconi faceva muovere il denaro della criminalità organizzata». Mancini ha parlato dei rapporti che esistevano fra la banda della Magliana e boss come Pippo Calò e Stefano Bontade. «Il riciclaggio dei soldi della mafia e della criminalità - ha detto - avveniva attraverso Silvio Berlusconi e Flavio Carboni; la banca usata per ripulire il denaro che arrivava a Berlusconi era il Monte dei Paschi di Siena». Rispondendo alle domanda del pm Nico Gozzo sulla differenza di ruoli, Mancini ha detto: «Entrambi erano uguali perché ci servivamo di loro per ripulire il denaro, solo che uno metteva i tacchi alti e il parrucchino, l'altro era terra-terra...». Mancini ha parlato poi di presunti contatti fra la banda della Magliana e uomini delle istituzioni. «Ricordo - ha detto - che avevamo rapporti con Vitalone e l'onorevole Evangelisti. Non li ho mai visti di persona ma fra di noi sapevamo che potevamo contare su di loro». Ha poi deposto un altro pentito, il cosentino Francesco Pino: «Marcello Calvano mi avvicinò nella primavera del '94 - ha detto il teste - per invitarmi a votare Forza Italia perchè era una forza politica garantista e avrebbe fatto qualcosa per modificare il 41 bis e la legge sui collaboratori di giustizia». «Assisto nauseato all'interminabile tiro al bersaglio contro la mia persona», ha risposto Silvio Berlusconi. «Mancano solo le stragi della Banca dell'Agricoltura, dell'Italicus e della stazione di Bologna, ma forse - ha proseguito - basta aspettare». Oggi intanto a Milano è prevista la sentenza al processo per le mazzette alle Fiamme Gialle. La procura aveva chiesto 3 anni per Berlusconi. E sempre a Milano ieri, al processo "All Iberian" la difesa del Cavaliere ha chiesto l'assoluzione. Sentenza il 13 luglio.
«Isoldi della banda della Magliana e quelli della mafia siciliana sono stati dati a Silvio Berlusconi per finanziare la speculazione edilizia in Sardegna». Lo ha detto ieri in aula il collaboratore di giustizia Antonio Mancini, 50 anni, ex componente della banda della Magliana, deponendo a Palermo nel processo a Marcello Dell'Utri, accusato di concorso in associazione mafiosa. «A parlarmi per la prima volta di Berlusconi - ha detto Mancini - è stato Francis Turatello verso la fine degli anni Settanta, quando eravamo rinchiusi nel carcere di Trani. Turatello mi disse che attraverso l'imprenditore, i milanesi riciclavano i soldi provenienti dai sequestri di persona e dal traffico della droga. Berlusconi faceva muovere il denaro della criminalità organizzata». Mancini ha parlato dei rapporti che esistevano fra la banda della Magliana e boss come Pippo Calò e Stefano Bontade. «Il riciclaggio dei soldi della mafia e della criminalità - ha detto - avveniva attraverso Silvio Berlusconi e Flavio Carboni; la banca usata per ripulire il denaro che arrivava a Berlusconi era il Monte dei Paschi di Siena». Rispondendo alle domanda del pm Nico Gozzo sulla differenza di ruoli, Mancini ha detto: «Entrambi erano uguali perché ci servivamo di loro per ripulire il denaro, solo che uno metteva i tacchi alti e il parrucchino, l'altro era terra-terra...». Mancini ha parlato poi di presunti contatti fra la banda della Magliana e uomini delle istituzioni. «Ricordo - ha detto - che avevamo rapporti con Vitalone e l'onorevole Evangelisti. Non li ho mai visti di persona ma fra di noi sapevamo che potevamo contare su di loro». Ha poi deposto un altro pentito, il cosentino Francesco Pino: «Marcello Calvano mi avvicinò nella primavera del '94 - ha detto il teste - per invitarmi a votare Forza Italia perchè era una forza politica garantista e avrebbe fatto qualcosa per modificare il 41 bis e la legge sui collaboratori di giustizia». «Assisto nauseato all'interminabile tiro al bersaglio contro la mia persona», ha risposto Silvio Berlusconi. «Mancano solo le stragi della Banca dell'Agricoltura, dell'Italicus e della stazione di Bologna, ma forse - ha proseguito - basta aspettare». Oggi intanto a Milano è prevista la sentenza al processo per le mazzette alle Fiamme Gialle. La procura aveva chiesto 3 anni per Berlusconi. E sempre a Milano ieri, al processo "All Iberian" la difesa del Cavaliere ha chiesto l'assoluzione. Sentenza il 13 luglio.
Etichette: Silvio riciclava i Soldi della Mafia - 7 Luglio 1998
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