Dove stanno gli eroi?
Ma quali eroi?? Secondo me nel valutare persone ed opere molti tifosi di questo sport meraviglioso chiamato vita reale si lasciano inculcare nella propria testa definizioni incoerenti con il vero significato. Il definire “eroi” i soldati italiani periti in iraq ed in afghanistan è un utilizzo improprio del termine giacché nel vocabolario della lingua italiana eroe è chi dà prova di straordinario coraggio e generosità; chi si sacrifica per un ideale. Dai più la missione all'estero viene utilizzata per conseguire lauti introiti e non per perseguire meritevoli scopi di pace ed uguaglianza. Di conseguenza il militare italiano che perisce all'estero non è un eroe. Muoiono diversi operai in un anno ma a loro non è dedicato nulla, al massimo un trafiletto di quattro righe sulle pagine di un quotidiano locale a bassa tiratura. Quindi devo considerare che esistono morti di serie B, trapassi di cui non vale la pena parlare. E' mio diritto, quindi, non piangere per morti di una guerra inutile e controproducente. E' mio diritto invitare i più intelligenti a sostituire la propria ipocrisia con un pò di sano realismo. I veri eroi sono altri, non i soldatini. Un eroe non sceglie la carriera militare per sfuggire alla disoccupazione; Un eroe non spara ai disarmati e fugge dai "cattivi". Dalla definizione di cui sopra un eroe dovrebbe perseguire degli ideali. L'ipocrisia non è un ideale.
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