venerdì, giugno 09, 2006

Condoglianze ma non mi freghi

Colto nel momento di massimo dolore un personaggio della nostra attualità si è sfogato di fronte ai microfoni dei telegiornali affermando tesi insostenibili in merito alla missione italiana in iraq. Costui dall'alto della sua sofferenza, poveretto ha appena perso un fratello, ha voluto, con poche ma forti parole, mettere in discussione la sacrosanta visione della sinistra sulla guerra, asserendo, in pratica, che l'essere mercenario per denaro è cosa nobile. Sinceramente ho sempre pensato il contrario, ma in italia si sa basta essere solenni e ti ascoltano. L'affermazione “mio fratello ci credeva e faceva del bene…” oltre che essere vomitevole e scontata può fregare gli amici di studio aperto ma non può fregare chi conosce la sottile differenza esistente tra armi, morte ,denaro e pace. Di conseguenza trovo fuori luogo l'approfittare di una notorietà momentanea per fare propaganda e mascherare qualcosa a cui nessun italiano crede più.
La missione italiana in iraq non è di pace, punto! , al massimo è di convenienza. L'utilizzo, poi, della definizione di "eroe" per morti di quel tipo è un'offesa a chi eroe lo è stato per davvero. Un'offesa a chi oltre al vile denaro aveva in vita degli ideali veri quali la libertà e l'uguaglianza.
Forse vivo nell'utopia, ma non riesco a pensare che per salvare il mondo siano necessarie le bombe americane o inglesi.Per me la pace dev'essere portata con l'amore e non con le bombe.
In conclusione, caro amico sardo, condoglianze ma non mi freghi con l'ipocrisia......